Quante volte al medico nutrizionista, che affianca ai classici protocolli terapeutici tradizionali e farmacologici i programmi alimentari chetogenici, viene riferito più o meno questo:
“Ma dottore, quelli dicono che la dieta con troppe proteine affatica il rene e il fegato e fa male! Quelli dicono che farla per oltre tre settimane crea problemi! Quelli dicono che senza gli zuccheri l’organismo non può stare!”
Di sicuro sembrerebbe che ci sia un esercito di sapientoni che, sostenuti da dati scientifici e studi appropriati, abbiano i requisiti per sostenere tali affermazioni.
Ma quando il professionista della nutrizione chiede semplicemente la fonte di tali legittime obiezioni al protocollo della impropriamente chiamata dieta proteica (è corretto definirla alimentazione chetogenica), la risposta è sempre evasiva, mai definita o quasi sempre non c’è proprio!
È allora è bene fare un po’ di chiarezza. Nel primo secolo d.C., uno scienziato di quei tempi, Tolomeo, raccolse tutti i dati reperibili scientifici e affermò che il nostro pianeta, la Terra, era al centro dell’Universo e tutti gli altri astri, compreso il sole, girassero intorno a lei. Questa concezione planetaria fu riconosciuta per ancora 15 secoli successivi. Ma nel 1543, uno scienziato, di nome Copernico, affermò che, purtroppo per i sostenitori della “teoria tolemaica” era la Terra a girare e lo dimostrò!
Ecco la differenza tra quelli che dicono e quelli che dimostrano! L’alimentazione chetogenica si basa su dati scientifici, su innumerevoli studi riconosciuti dalla letteratura medica mondiale, su ampissima casistica che sostiene i protocolli ormai utilizzati e affiancati nei percorsi terapeutici di molte patologie, non ultime quelle definite dei tempi moderni: condizioni morbose come il diabete mellito tipo 2, l’obesità, la sindrome metabolica, le cardiopatie e l’ipertensione, l’emicrania, la cefalea, l’acne, la psoriasi, l’ovaio microscistico, le apnee notturne, la fibromialgia, il reflusso gastro esofageo, e non ultime patologie quali l’Alzhaimer, l’autismo e le patologie tumorali, migliorano e non poco quando si rispetta un programma alimentare di tipo chetogenico rispetto a quelli tradizionali, anche di tipo mediterraneo. Questi sono elementi reperibili nei vari studi riconosciuti dalla letteratura medica mondiale e sono inconfutabili!
Quindi, in conclusione, i sostenitori del “ma quelli dicono…” hanno il diritto di fare delle affermazioni, ma hanno anche il dovere di dimostrare quanto sostengono, con dati scientifici e non fuorvianti ed evasivi. In fondo, l’obiettivo dei protocolli alimentari, qualsiasi siano, è di garantire lo stato di buona salute dei consumatori. La scienza, signori, al primo posto!
Ma quelli dicono…
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