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L'Esperto Risponde

Il programma alimentare Digiketo è stato elaborato dal dott. Luigi Digitale, endocrinologo e nutrizionista nonché medico ospedaliero.

La sua personale esperienza di clinico-dietologo ultratrentennale, gli ha permesso di elaborare un programma alimentare che si fonda sui principi della dieta chetogenica.

Il protocollo non si basa sull’utilizzo di farmaci ma di integratori alimentari, ed è indicato nel trattamento di:
• obesità
• malattie metaboliche come il diabete mellito tipo 2
• dislipidemie
• adiposità localizzata

risposte a tutte le

Domande Frequenti

SI!

In condizioni di buona salute e rispettando le regole previste, si può applicare il nostro programma alimentare senza l’osservazione diretta di uno specialista della nutrizione. È opportuno, però, attenersi alle direttive del protocollo di trattamento, come suggerito dalla brochure fornita all’interno dei nostri Kit.
Inoltre il programma alimentare digiketo può essere praticato in casi di obesità oltre che di sovrappeso, nell’ambito di trattamenti e interventi programmati da uno specialista (es. chirurgo bariatrico, nutrizionista ecc.) a cui, in questi casi, è opportuno affidarsi.

Ad ogni modo, chi acquista i nostri Kit e seguisse a distanza il nostro programma alimentare, può contare sul supporto quotidiano del nostro team di consulenti (tramite la chat presente sul sito o tramite la nostra pagina Facebook) a cui poter chiedere qualsiasi cosa per chiarire tutti i dubbi in essere.

Il metodo digiKeto è sconsigliato in presenza di Insufficienza Renale, Diabete Mellito tipo 1, Neoplasie in atto o Gravidanza / Allattamento in corso.

NO!

Il programma alimentare digiKeto deve essere approcciato come se fosse un vero percorso di miglioramento e benessere che ovviamente, come succede per i trattamenti di altre patologie, ha un suo minimo costo. Tuttavia, ove correttamente eseguito, offre l’enorme vantaggio di realizzare un costante calo di massa grassa in tempi molto brevi rispetto ad altri programmi alimentari ipocalorici (ad esempio, nella classica dieta mediterranea, ove gli insuccessi sono frequenti).

Dalla nostra trentennale esperienza, inoltre, abbiamo potuto calcolare che, a parità di risultato, con metodi diversi dal nostro si spende di più per gli onorari del professionista visto che i tempi di dimagrimento sono molto più lunghi.

Da non trascurare, infine, che il metodo digiKeto prevede un ridottissimo consumo di alimenti che riduce drasticamente l’acquisto, e di conseguenza, la spesa per gli stessi.

NO!

Gli integratori alimentari utilizzati nel protocollo digiKeto non presentano affatto grassi saturi e le categorie alimentari concesse sono selezionate e molto magre e con concentrazioni di colesterolo basse o insignificanti.

NO!

Il nostro programma alimentare rientra tra i piani alimentari normoproteici in quanto, la quantità di proteine assunte su base giornaliera, rientra tranquillamente nella Dose Giornaliera Raccomandata (RDA).

L’apporto proteico del protocollo digiKeto è costituito parzialmente dalle proteine fornite negli alimenti consentiti (carni, pesce, uova, formaggi). La parte restante è integrata da proteine ad elevato valore biologico, quelle facilmente digeribili e assimilabili dall’organismo e ad alto contenuto di tutti gli aminoacidi essenziali, presenti nei cibi ed integratori proteici appositamente costituiti della linea alimentare “digiKeto”.

Di fatto, secondo le linee guida del prof. Blackburn, l’introito indispensabile di proteine per il fabbisogno quotidiano prevede un apporto di 1,2 +/- 0,2 g per Kg di peso corporeo ideale, cioè l’equivalente di una fettina di carne a pranzoe una porzione di pesce a cena!

NO!

È solo dall’insediamento umano nei primi villaggi, risalenti a circa 10.000 anni fa, che l’uomo ha iniziato a mangiare carboidrati in maniera rilevante.

Da circa 1 milione di anni, l’evoluzione ci ha permesso di adattarci benissimo all’ambiente, consentendo all’uomo solo occasionalmente di consumare i carboidrati presenti in natura attraverso il consumo di frutta, miele, radici e vegetali. In base alle stagioni e alle latitudini, spesso capitava di non trovarne anche per molto tempo ed è grazie all’utilizzo di cibi a base di proteine e grassinonché i corpi chetonici, quali fonti di energia, che l’uomo ha avuto la possibilità di sopravvivere senza i carboidrati.

(Se poi pensiamo a quanti carboidrati stiamo consumando in questi ultimi decenni, non c’è da meravigliarsi che alcune proiezioni prevedono, tra 15 anni, circa 6 milioni di diabetici nella nostra nazione!)

SI!

In generale è sempre consigliata l’assunzione di 1.5 – 2 litri di acqua al giorno per una persona adulta.
Allo stesso modo, durante l’applicazione del nostro metodo, consigliamo di mantenere questa buona abitudine salutare che aiuta a mantenere efficace le funzioni renali e garantisce il fabbisogno idrico all’organismo.

NO!

La biochimica insegna che i Corpi Chetonici sono un prodotto derivato dalla scissione dei trigliceridi, utilizzabili come fonte di energia di riserva. Rappresentano a tutti gli effetti un fisiologico combustibile basato sui grassi utilizzabili dalla cellula in mancanza di glucosio.

Non rappresentano affatto un pericolo per il nostro organismo. Ad esempio il tessuto cardiaco e cerebrale ricorre all’uso dei chetoni con facilità estrema riducendo persino la formazione dei dannosi radicali liberi. I corpi chetonici, quindi, configurano enormi potenziali terapeutici.

NO!

La chetosi non è pericolosa né compromette lo stato di buona salute se si rispetta il protocollo dettato dai supporti da noi forniti e se introduce quotidianamente il corretto apporto di acqua, vitamine, sali minerali e integratori alimentari.

Ricercatori come AndersonSumithan e Proietto, da studi condotti, hanno trattato pazienti per molti mesi fino a un anno in condizioni di chetosi. Personalmente, io Luigi Digitale, col mio programma digiKeto, ho trattato un paziente per quindici mesi, con un calo ponderale di 105 Kg in stato di pieno benessere, e con la risoluzione di gran parte delle sue patologie.

Questi dati confermano che la terapia chetogenica consente, in buono stato di salute, di mantenere costante il calo di peso e finchè c’è un chilo di adipe di riserva può sempre essere praticata.

NO!

Si sente sempre parlare della dieta chetogenica, impropriamente definita dieta proteica, come causa di danno renale.

Tale preoccupazione non trova giustificazione nei soggetti che hanno una normale e conservata funzione renale (e, del resto, neanche altri modelli alimentari, ad esempio la dieta mediterranea, possono essere utilizzati nell’alimentazione di un paziente con insufficienza renale già conclamata!).

La SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana, ritiene indispensabile la fornitura proteica quotidiana a circa 0,96g/Kg di peso corporeo, e sconsiglia scendere al di sotto di tale quota per non impoverire la massa magra.

Ciò non equivale a dire che un valore superiore, e di sicuro non di tanto, possa essere necessariamente pericoloso! Negli ultimi tempi la maggior parte degli esperti internazionali vedono realisticamente la possibilità di aumentare oltre il 20% la quota calorica fornita quotidianamente con le proteine ad un soggetto sano, senza ledere affatto la salute.

Si ribadisce che il protocollo dimagrante di tipo chetogenico si basa su conoscenze di biochimica e fisiologia umana e che non è affatto frutto di dati dettati da sciamani, maghi o stregoni ma proveniente da dimostrati studi scientifici.

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Come funziona il Metodo DigiKeto

Il protocollo alimentare digiKeto si basa sui principi dell’alimentazione chetogenica e permette di non porre molta attenzione sul dover pesare e misurare le dosi degli alimenti da assumere. Inoltre, l’impiego dei pasti sostitutivi, consente di utilizzare minor tempo nella preparazione delle pietanze e rende possibile il loro consumo anche quando si mangia fuori di casa.

Cenni su alimentazione chetogenica:
Negli anni ’70 il prof. Blackburn, medico americano, elaborò una dieta a bassissimo contenuto calorico, definita “digiuno con risparmio proteico”. Ma ancor prima furono acquisite esperienze alimentari di tipo chetogenico sui bambini epilettici “non responders” alla terapia farmacologica con evidenza di miglioramenti clinici inaspettati.
Da lì a venire, altri medici, come Marineau, provvidero a perfezionare tale tipologia nel campo dell’alimentazione ipocalorica, migliorandone il protocollo che prevedeva una riduzione rilevante dei carboidrati e dei grassi, integrando l’alimentazione con proteine, fibre, vitamine e oligoelementi. Questo momentaneo percorso alimentare impoverito di calorie provenienti dai carboidrati, non rende indispensabile la presenza nell’alimentazione dei glicidi, contrariamente al parere di molti nutrizionisti tradizionalisti, e scavalca la serie di effetti collaterali (come la sensazione di fame continua) indotta da un’alimentazione povera di calorie ma che mantiene una buona parte di carboidrati. Nell’organismo si stabilisce, temporaneamente, una sequela di adattamenti completamente fisiologici, essenziali a prevenire con successo molti dei problemi evidenti nelle altre diete conosciute. Inoltre, l’integrazione di proteine, vitamine e oligoelementi consente il mantenimento della preziosa massa magra.
Le diete chetogeniche sono controindicate in caso di insufficienza renale, gravi patologie cardiache ed epatiche, malattie tumorali, gravidanza ed allattamento, patologie infettive in atto, ecc. In questi casi, pertanto, questo protocollo alimentare non può essere seguito.
Nei tempi limitati e corretti e correlato ad una attività motoria adeguata, il protocollo alimentare chetogenico è sempre più prescritto dai Nutrizionisti, sia nei casi di semplice revisione dello stile di vita alimentare, sia nei casi di sovrappeso e anche, e non certo per sostituire, nell’integrazione delle cure tradizionali di patologie quali:

• diabete mellito tipo 2 insulino-trattato
• dislipidemia e sindrome metabolica
• epilessia nei bambini
• emicranie e cefalea
• ipertensione arteriosa
• reflusso gastro-esofageo
• acne e psoriasi
• sterilità e ovaio microcistico

• pre e post intervento chirurgia bariatrica
• apnee notturne
• fibromialgia
•patologie dell’apparato locomotorio
• dieta post-gravidanza e menopausa
• fase pre-operatoria
• rimodellamento del corpo

Vantaggi Psicologici
Il metodo digiKeto consente il miglioramento psico-fisico dello stato di salute generale.
Se applicato secondo le linee guida fornite, permette un rapido calo di peso e questo aspetto, inevitabilmente, rafforza la motivazione ed evita lo scoraggiamento che coinvolge il paziente con un dimagrimento molto lento caratteristico delle altre diete dimagranti.
Nonostante sottoposti ad un basso regime calorico, la netta riduzione della fame e l’assenza di stanchezza nonché la mancanza di abbattimento dell’umore, creano una condizione di benessere che alimenta l’equilibrio emotivo e di conseguenza la fiducia in se stessi rendendo consapevole il paziente che questa, per davvero, sia la volta buona per dire basta al sovrappeso e all’obesità.

Riduce la Cellulite
Le aree di adiposità localizzate, comunemente dette aree di cellulite, hanno un ruolo ben definito nella donna: configurano le fonti di trigliceridi pronti ad essere utilizzati dopo il parto nel periodo dell’allattamento.
Sotto il profilo dell’evoluzione, rappresentano una riserva energetica da usare per la composizione del latte materno e sono indispensabili per la nutrizione e crescita del lattante.
La dieta digiKeto, riducendo la produzione insulinica e favorendo l’increzione del GH, favorisce l’arresto dei processo di accumulo di adipe da una parte, mentre dall’altro promuove la mobilizzazione dei trigliceridi.
La conseguenza positiva di questo protocollo dimagrante è il rimodellamento delle aree adipose dei glutei, dei fianchi e quelle per trocanteriche, che non è presente nella dieta di tipo mediterraneo che, invece, favorisce la perdita di massa grassa in aree come quelle del seno.

Possibili e transitori effetti collaterali
• Alito acetonico: disturbo correggibile attraverso spray o caramelle al mentolo privi di zucchero.
• Stipsi/Diarrea: è sufficiente regolare l’apporto idrico, di fibre e di sali minerali.
• Cefalea: effetto collaterale comune e transitorio di solito a tutte le diete dimagranti. Rara e transitoria, da trattare con qualche analgesico.
• Nausea, crampi, e stanchezza: di solito è dovuto alla ridotta assunzione degli integratori di potassio e magnesio e del sale. Basta aumentarne l’introito e i sintomi scompaiono.
• Ciclo mestruale variabile: effetto collaterale comune e transitorio di solito a tutte le diete dimagranti. Disturbo reversibile.
• Vertigini:  effetto collaterale comune e transitorio di solito a tutte le diete dimagranti. Basta rispettare l’introito di acqua, almeno due litri al giorno, e del comune sale da cucina, ricco di sodio.
• Perdita di capelli: effetto collaterale comune e transitorio di solito a tutte le diete dimagranti. Il giusto apporto vitaminico e di oligoelementi di solito lo previene.

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